Busta n° 12, fascicolo n° 19
Extent and Medium
276 pages
Scope and Content
It contains trials against 4 collaborationists: 2 of them, Umberto Vescovi and Alfredo Corneliani, helped the nazi finding Jewish people in Mantua to be deported to concentration camps.
Publication Note
Maria Bacchi, Fernanda Goffetti (a cura di), Storia di Luisa. Una bambina ebrea di Mantova, Gianluigi Arcari Editore, Mantova 2011
Archivist Note
Samuela Marconcini
Rules and Conventions
EHRI Guidelines for Description v.1.0
Subjects
Busta n° 12, fascicolo n° 19
Extent and Medium
276 pagine
Scope and Content
Procedimento contro 4 accusati di collaborazionismo, tra i quali si segnalano: Umberto Vescovi, detenuto nelle carceri giudiziarie, imputato: “1) del delitto contro la fedeltà e la difesa militare dello stato […] (collaborazionismo con il tedesco invasore) per avere, in cooperazione ad elementi delle SS tedesche, proceduto alla cattura: a) di […] appartenenti al partito socialista. In Monzambano, 18 novembre 1943; b) di cittadini di religione ebraica in Mantova, ottobre-novembre 1943; c) di estorsione […] per avere, a fine di trarne ingiusto profitto, costretto Chiericati Augusto a versargli la somma di Lire 2000 e a consegnargli un apparecchio radio Phonola, sotto minaccia di rappresaglia contro la di lui moglie, cittadina di origine ebraica. In Mantova, dicembre ‘43”; Corneliani Alfredo di Pietro, “irreperibile”, imputato “del delitto contro la fedeltà e la difesa militare dello stato […] (collaborazionismo con il tedesco invasore) per avere: a) proceduto alle ricerche e alla cattura di Tolazzi Felice Giovanni siccome antifascista, che successivamente veniva percosso e consegnato alle SS tedesche e deportato in Germania, come internato politico, donde non ha fatto più ritorno […]; b) percosso Ganda Luigi Gino, siccome antifascista, nella caserma della g.n.r. [Guardia Nazionale Repubblicana], in Mantova, ottobre 1943 […]; c) ordinato la cattura di Donini Giuseppe, siccome amministratore di una ditta di tessuti e confezioni ebraica, e determinato, con richiesta alla g.n.r. di Milano, la cattura dei componenti la famiglia di Levi Samuele Enea, siccome cittadini di religione ebraica, i quali venivano tradotti in Mantova e quindi deportati in Germania, donde non hanno più fatto ritorno. In Mantova, marzo 1944”; Ottavio Marenzi ed Enrico Bottazzini. Tra i vari documenti presenti nel fascicolo, si segnala inoltre: la denuncia di Giuseppe Donini al procuratore della corte straordinaria di Assise di Mantova del 25 maggio 1945, in cui afferma che “in occasione del di lui arresto avvenuto il 22 marzo 1944 quale amministratore unico della Società Anonima CPM (Confezioni & Prodotti Manifatturieri) e quale preteso occultatore di capitali ebraici fu interrogato e perquisito dal maresciallo Corneliani … attualmente in arresto ed allora addetto all’ufficio politico della Guardia Nazionale Repubblicana; che fu il predetto Corneliani a telefonare alla G.N.R. di Milano per far procedere all’arresto di Samuele Enea Levi, della di lui moglie e delle due figliole; che provveduto all’arresto dei predetti signori Levi, questi vennero condotti a Mantova e passati alle SS tedesche; che responsabile di tutto il danno fisico e morale dei predetti signori Levi è il predetto Corneliani”; comunicazione di mancato arresto del suddetto Corneliani del 24 gennaio 1946 da parte del maresciallo dei carabinieri di Mantova, in seguito al mandato di cattura emesso nei suoi confronti dalla corte di assise straordinaria di Mantova il 10 luglio 1945; il verbale dell’arresto del suddetto Corneliani ad opera della stazione dei carabinieri di Desenzano, il 26 marzo [1947?], e successivo trasferimento nelle carceri mandamentali di Lonato; una richiesta di amnistia fatta pervenire dal suddetto Corneliani dalle carceri di Lonato il 19 aprile 1947; un verbale di istruzione sommaria del 25 agosto 1945 del dottor Giuseppe Finzi, il quale racconta un episodio occorsogli il 10 luglio 1943 quando, di ritorno verso casa insieme con suo cognato Carlo Turchetti, venne apostrofato da Marenzi, il quale rimproverava suo cognato, a suo dire fascista, di “essere insieme ad un ebreo”; Finzi veniva poi colpito da un altro individuo con un pugno agli occhi, riportando gravi ferite guarite in ospedale 10 giorni dopo.
Publication Note
Maria Bacchi, Fernanda Goffetti (a cura di), Storia di Luisa. Una bambina ebrea di Mantova, Gianluigi Arcari Editore, Mantova 2011
Archivist Note
Samuela Marconcini
Rules and Conventions
EHRI Guidelines for Description v.1.0