Corte straordinaria d'assise. Sezione di Mantova
- Extraordinary Court of Assizes. Mantua Section
Extent and Medium
14 folders, 6 registers and 1 volume
Scope and Content
This fonds contains the acts of the Extraordinary Court of Assizes, established in April, 1945 in Mantua (as in all the chief towns of Italy) in order to judge collaborationist crimes committed between September 8th, 1943 and April 25th, 1945.
Conditions Governing Access
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Finding Aids
Inventory n° 68 bis
Archivist Note
Samuela Marconcini
Rules and Conventions
EHRI Guidelines for Description v.1.0
Corte straordinaria d'assise. Sezione di Mantova
Extent and Medium
14 buste, 6 registri e 1 volume
Archival History
Il fondo, che comprende procedimenti, registri e sentenze dal 1945 al 1947, è pervenuto all'Archivio di Stato di Mantova con un unico versamento nel 1960. In quella occasione fu redatto un inventario sommario. Successivamente, nell’ambito dei lavori della Commissione di sorveglianza sugli archivi del Tribunale, è stata rintracciata negli uffici giudiziari ulteriore documentazione della Corte straordinaria d’Assise, che, una volta acquisita, rispettivamente nel 1998 e nel 2002, è stata inserita nell’elenco con numerazione da 16/2 a 16/9. Nel 2015 in preparazione del progetto di digitalizzazione Arcus i fascicoli sono stati riordinati: le buste e i fascicoli sono stati rinumerati da 1 a 23.
Scope and Content
Istituita con decreto legislativo luogotenenziale 142 del 22 aprile 1945, allo scopo di giudicare i reati di collaborazionismo, la sezione della Corte Straordinaria d’Assise di Mantova tiene 122 processi, tra il 1945 e il 1947, a fascisti e collaborazionisti, per un totale di 267 imputati, tra cui 7 donne, accusati di reati importanti. Alcuni processi si sono conclusi con condanne a morte, nessuna delle quali è stata eseguita. La documentazione è relativa ai processi per fatti commessi tra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945. Alcuni fascicoli, puntualmente segnalati, non sono presenti, presumibilmente per diversa destinazione della vicenda giudiziaria. I registri del Pubblico ministero presso la Corte di Assiste straordinaria riportano anche nomi di imputati di reati denunciati, non rinviati al giudizio della Corte, ma, per esempio, alla magistratura ordinaria per competenza o al giudice istruttore per l’archiviazione. Le Corti Straordinarie d’Assise furono istituite nei capoluoghi di provincia; in località diverse dal capoluogo, con decreto del primo presidente della Corte d’appello, si attivarono le sezioni delle Corti stesse. Già prima della fine della guerra, con decreto legislativo luogotenenziale del 27 luglio 1944 n. 159 il governo emanò una serie di disposizioni dal titolo “Sanzioni contro il fascismo” che prevedevano da un lato la punizione di coloro che per le cariche rivestite venivano considerati responsabili dell’instaurazione e continuità del regime fascista, dall’altro la punizione di coloro che avevano promosso o diretto il colpo di Stato del 3 gennaio 1925 (data alla quale si fa risalire la nascita del Regime fascista) o avevano in seguito contribuito con atti rilevanti a mantenerlo in vigore, nonché di chi dopo l’8 settembre 1943 aveva commesso delitti “contro la fedeltà e la difesa militare dello Stato con qualunque forma di intelligenza o corrispondenza o collaborazione col tedesco invasore o di aiuto ad esso prestato”. Per quanto riguardava le sanzioni, si faceva riferimento agli articoli 51, 54 e 58 del Codice penale militare che prevedevano rispettivamente la pena di morte, la reclusione non inferiore a 15 anni o da 10 a 20 anni. La competenza veniva affidata per la prima delle suddette categorie di reati a un’Alta Corte di giustizia e per la seconda categoria alla magistratura ordinaria per i non militari o a quella militare per i militari, secondo la suddivisione in base alle norme vigenti. Nell’imminenza della totale collaborazione del Paese, il citato decreto n. 142 istituì un organo giudiziario e cioè le Corti straordinarie di assise, a esse affidando l’esclusiva competenza per tutti i reati di collaborazionismo come definiti dal precedente decreto 159 anche se commessi da militari e ne regolò il funzionamento e la composizione: un presidente nominato dal presidente della corte d’appello e quattro giudici popolari scelti da un elenco compilato dal Comitato di Liberazione Nazionale del capoluogo di almeno cento cittadini maggiorenni di illibata condotta morale e politica. Si applicavano le norme del codice di procedura penale. Le sentenze erano solo ricorribili per cassazione (una sezione veniva istituita a Milano), come per la corte d’assise ordinaria, ed era prevista la sola istruttoria sommaria a cura del pubblico ministero. Si ricordano infine i decreti legislativi che portarono alla modifica e alla definitiva soppressione delle Corti d'assise straordinarie: D. l. lgt. 625/5 ottobre 1945: soppressione delle Corti d’assise straordinarie, trasformate in sezioni speciali delle Corti d’assise ordinarie; D. l. lgt. 201/12 aprile 1946, “Testo delle disposizioni per la punizione dei delitti fascisti e per la repressione delle attività fasciste”, con formulazione più armonica; la composizione delle corti veniva equiparata a quelle delle corti ordinarie (2 giudici togati e 5 giudici popolari); Decreto 4/22 giugno 1946, “Amnistia e indulto per i reati comuni, politici e militari”, nota come “amnistia Togliatti”, anche per i reati di collaborazionismo; riduzione notevole delle attività delle corti speciali; Decreto legge del capo provvisorio dello Stato 140/18 marzo 1947, che stabilì il termine del 30 giugno 1947 per l’attività delle Corti, poi prorogato inderogabilmente al 31 dicembre 1947 con decreto legge del capo provvisorio dello Stato 529/26 giugno 1947.
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